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Il bacio di Vancouver

  Nel 2011 i social media hanno definitivamente fatto sentire la loro influenza per quanto riguarda fatti di cronaca, avvenimenti di attualità, fenomeni di costume e movimenti politico-sociali. Un calendario costellato di eventi si è visto sdoppiare: da un lato, il progredire della storia; dall’altro, un flusso di conversazioni condivise online simultaneamente al progredire di essa. E’ impressionante ricordare quanti e quali eventi abbiano avuto nel 2011 un risvolto social o anzi debbano proprio ai social media il loro sviluppo. In ordine sparso: l’uragano Irene col suo account Twitter, il terremoto in Giappone e Google Crisis Response, il Royal Wedding, i London Riots (proudly sponsored, si fa per dire, da Blackberry), la cattura di Bin Laden e l’immagine della Situation Room rimbalzata e parodizzata ovunque online, il cambiamento sociale proposto dai social media per Occupy Wall Street (e le sue varianti globali), lo scandalo News Corp seguito live da Reuters. Quale la rilevanza dal punto di vista del marketing? I social media rendono il mondo una piattaforma aperta 24 ore su 24, 7 giorni su 7. L’imperativo dell’hic et nunc stravolge le nostre modalità di fruizione di contenuti informativi e culturali è stato evidente nel 2011. Eppure, in termini di branding e di marketing sembra che le imprese non abbiano ancora colto in pieno la vera enorme opportunità offerta dai social media: la facilità e la velocità con la quale riescono a fissare immagini ed icone nella nostra coscienza, facendo riverberare in maniera coerente un immaginario globale infinitamente condiviso. Il bacio di Vancouver è un meme divenuto globale in poche ore; spero che nel 2012 i brand riescano ad “imbrigliare” questo potere per diffondere messaggi che possano migliorare il mondo, la società, l’uomo.
Fonte: ninjamarketing.it Autore: Adele Savarese

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