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Il nuovo modo di posizionare un sito sui motori di ricerca.

http://www.google.it/trends/explore?q=content+marketing#q=content%20marketing&cmpt=qGoogle, periodicamente, fa piccole modifiche alle sue “istruzioni per i webmaster“, ovvero la raccolta di linee guide che tutti i SEO e webmaster dovrebbero seguire per posizionarsi nel motore di ricerca, e (soprattutto) per evitare penalizzazioni.

Una recente modifica, effettuata il 27 Maggio 2013 ma scoperta da Erik Baeumlisberger solo pochi giorni fa, riguarda proprio il posizionamento:

quality sites link

nella parte alta dell’immagine puoi vedere la vecchia versione della pagina, datata 16 Ottobre 2012, e nella parte bassa quella nuova.
 
In alto è riportata la frase (assai contorta) “i webmaster possono migliorare la posizione dei propri siti aumentando il numero di siti di qualità contenenti link alle loro pagine”, mentre la nuova versione, se tradotta dall’inglese, risulterebbe qualcosa di simile a “i webmaster possono migliorare la posizione dei propri siti creando siti di alta qualità, che gli utenti vogliano utilizzare e condividere”.
 
Anche Matt Cutts, ultimamente, ha provato a sminuire i link almeno in un paio di occasioni: intorno al minuto 1:45 di questo video del 29 Aprile, ha affermato “non pensare solo al link building, che risulta limitante. Pensa a contenuti coinvolgenti e al marketing.” E al minuto 2:35 di quest’altro video del 2 Giugno, in risposta alla domanda “dove ti sembra che i SEO spendano troppo tempo ed energie?”, ha detto “nel link building. Molte persone pensano a come procurarsi più link, e non al quadro globale, a creare qualcosa di coinvolgente, e a promuoverlo bene. Sono troppe focalizzate sui motori di ricerca e, per esempio, lasciano completamente perdere i social media e il social media marketing.”
Credo che il cambio di rotta sia importante. Chi fa SEO sa molto bene che, indipendemente dai proclami di Google, i link sono ancor oggi lo strumento più importante per far salire un sito sul motore di ricerca.
Eppure il “tormentone” dei contenuti di qualità sta prendendo sempre più piede (prova a cercare content marketing su Google Trends, e capirai a cosa mi riferisco…), e anche quello dell’influenza dei “segnali sociali” sul posizionamento viene portato avanti da Matt Cutts ormai da qualche anno (ed è oggetto di continue diatribe sulla differenza fra causa e correlazione  ).
La nuova parolina magica, insomma, è share: Google avrebbe potuto benissimo utilizzare il termine “linkare”, ma ha preferito usare “condividere”, cosa che sposta immediatamente l’attenzione dalla SEO, dove regna la parola “link” in tutte le sue sfumature, ai Social, campo dominato dallo “share” in tutte le sue forme.
 
Fonte: Il Tagliaerbe Blog

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